KAYAK E NATURA A 360°
L'ambiente lagunare
Navigare in acque basse (anche estremamente basse) come quelle di vaste aree della laguna veneziana ci costringe a spingere il nostro kayak al limite delle sue proprietà di galleggiamento e non solo, ci richiede di acquisire conoscenze ed informazioni naturalistiche e tecniche che potremmo meglio definire come oceanografiche.
Quelle informazioni tanto fondamentali per i paddler abituati all’ambiente oceanico che invece in moltissimi casi possiamo trascurare durante la pianificazione delle nostre uscite nel bacino del Mediterraneo, stiamo parlando della marea.
Infatti le escursioni di marea nel nord dell’Adriatico possono raggiungere valori significativi e non trascurabili per la navigazione nelle aree lagunari.
Vediamo alcuni interessanti dettagli relativi ai parametri che influenzano i livelli di mare della Laguna di Venezia.
Innanzitutto la marea astronomica, generata dalla forza di attrazione gravitazionale delle masse di sole e luna, ma questo è solo il primo aspetto. Dobbiamo considerare importanti fattori meteorologici e stagionali come ad esempio le abbondanti precipitazioni localizzate nel nord Italia in grado di mandare in piena quei corsi d’acqua che hanno la loro foce nel settore geografico della laguna, ed ancora i forti venti di scirocco nel basso Adriatico e le variazioni di pressione atmosferica in grado di aumentare la pressione della massa d’acqua adriatica verso nord, e generare il fenomeno delle onde di Sessa (Seiche in inglese), amplificate dalla grande differenza di volume e forma tra il bacino Adriatico, stretto ed allungato, rispetto al resto del Mediterraneo.
Queste lunghissime onde con altrettanto lunghi periodi variabili tra le 6, 12 e 24 ore sono in grado di sincronizzarsi con i livelli di massima e minima marea astronomica e generare veri e propri picchi record all’interno della laguna veneziana.
Tutti questi parametri rendono entusiasmante ed avventurosa ogni esperienza in kayak in questi ambienti e ci ricordano l’importanza della pianificazione di ogni uscita e dell’itinerario scelto.
Nel caso specifico è possibile consultare le previsioni di marea direttamente dal sito del Comune di Venezia.
In linea generale è bene uscire con la marea crescente ed evitare i picchi di minima che potrebbero coglierci con livelli troppo bassi per proseguire la navigazione.
In quest’ultimo caso vanno calcolati i tragitti all’interno dei canali segnalati dalle caratteristiche file di “bricole” (foto), vie d’acqua generalmente sempre navigabili.
Ora siamo pronti per iniziare l'esplorazione!
La maggior parte delle isole interne alla laguna sono disabitate, piatte e ricoperte di una vegetazione erbacea caratteristica, costituita in prevalenza da quella che viene definita la prateria a salicornia.
Il salicornieto è un ecosistema caratterizzato dalla presenza predominante di specie alofite (adattate agli ambienti salini) comunemente chiamate appunto salicornie.
Queste estese praterie, insieme alle aree di canneto delle acque meno salate, costituisco importantissimi siti di nidificazione e rifugio dell’avifauna. I frutti stessi della salicornia possono essere utilizzati come fonte di cibo da diverse specie di uccelli.
Altre piante che condividono lo stesso ambiente sono l’astro marino, dalla splendida fioritura tardiva tra settembre e novembre e la suaeda marittima che colora di rosso vaste porzioni della laguna.
Altri luoghi da esplorare all’interno della laguna sono i numerosi canali di marea, e lì potremo volgere lo sguardo in basso, proprio sotto al nostro kayak.
Questi canali meandriformi rappresentano le vie di comunicazione naturale della laguna con il mare aperto, e sono caratterizzati da acqua limpida, fresca mossa da correnti costanti che garantiscono il ricambio e l’ossigenazione necessari alla vita dell’ecosistema lagunare.
Le acque poco profonde e più limpide ci consentiranno di scoprire un’altra importante rigogliosa prateria sotto la superficie, costituita dalla famosa Posidonia oceanica.
Quella che può sembrare una verdissima alga è in realtà una pianta acquatica, tecnicamente una fanerogama o pianta vascolare.
A dispetto del suo nome, la Posidonia oceanica è una specie endemica del Mar Mediterrano, dal grande fascino ed in grado di creare estesi habitat ricchi di biodiversità marina.
Un altro tesoro naturalistico che si cela nelle acque lagunari è il grande bivalve comunemente chiamato nacchera, che può raggiungere ben un metro di lunghezza. Il suo nome scientifico è Pinna nobilis e si tratta del più grande bivalve presente nel Mar Mediterraneo, oggi fortemente minacciato dalla presenza di un parassita che ne ha ridotto la popolazione totale del 95%.
Oggetto di ricerca e studio per la sua conservazione, Pinna nobilis è la protagonista di un interessante progetto di Citizen Science nel quale i kayaker impegnati nell'esplorazione della laguna veneziana possono giocare un ruolo fondamentale segnalando la presenza di esemplari all’Istituto di Scienze Marine del CNR, attraverso la raccolta e l’invio di punti georeferenziati.
Il principale aspetto naturalistico della laguna che attirerà automaticamente i nostri occhi è l'abbondante presenza di numerose diverse specie di avifauna.
La laguna di Venezia rappresenta un ambiente ideale per gli uccelli, una sorta di scalo aeroportuale internazionale per le specie migratrici tra le quali potremmo citare gli splendidi fenicotteri rosa che in alcuni periodi dell’anno si radunano a migliaia per una pausa ristoratrice a base di molluschi, insetti acquatici e piccoli crostacei dai quali traggono la tipica colorazione rosa.
Divisi in centinaia di stormi i fenicotteri ripartono diretti più a nord o a sud per la nidificazione o per trascorrere la stagione fredda a latitudini più miti.
L’anno appena trascorso, il 2021, ci ha regalato una sorpresa inaspettata, una nuova presenza, quella dell’ibis sacro del Nilo con una colonia di circa ben 500 esemplari, proprio a ridosso della città di Venezia.
Si tratta di una specie di origine Egiziana che oggi, completamente scomparsa dalla sua terra di origine, si sta rapidamente diffondendo in nuovi ambienti tanto da essere considerata specie invasiva... L’Ibis del Nilo, ora anche Veneziano!
Le specie dell'avifauna sono davvero numerose e molto diverse tra loro: dal cavaliere d’Italia, alla beccaccia di mare, la pavoncella e l’avocetta, le sterne, i gabbiani, i cormorani, cigni, numerose specie di anatra ed il vasto gruppo del limicoli.
Dicevamo oltre un centinaio di diverse specie da scoprire e riconoscere grazie all’uso di un manuale tascabile e un buon binocolo che potrebbero entrare a far parte della nostra dotazione da gavone per una splendida ed avventurosa giornata nella laguna di Venezia.
Articolo scritto da Alessandro Martella
Alessandro Martella è Naturalista e Guida Ambientale Escursionistica associata ad AIGAE. Si occupa di accompagnamento escursionistico in natura, viaggi ed esperienze outdoor tra mare e montagne, e segue progetti di Educazione Ambientale per Scuole e Musei Scientifici.
Appassionato kayaker d'acqua dolce e salata in continua formazione con ISKGA e British Canoeing.