INQUINAMENTO DA PLASTICA NEI MARI
La plastica ha avuto un impatto positivo sulla società migliorando la qualità della vita,
rendendo i beni di consumo più accessibili, migliorando la sicurezza e l'igiene e
contribuendo alla conservazione delle risorse naturali.
Tuttavia, la produzione esagerata e
lo stile di vita dell’uomo odierno, ha portato la plastica e i suoi danni ambientali ad un
livello mai visto prima.
Ormai i residui di plastica sono stati rinvenuti in ogni angolo degli oceani, dalle profondità
della Fossa delle Marianne ai remoti poli.
Ogni anno circa 8,8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nell'oceano, è come se un
camion della spazzatura riversasse ogni minuto il suo contenuto direttamente in mare.
L’inquinamento della plastica è un grave problema che minaccia la salute del pianeta e
della maggior parte dei suoi abitanti compreso l'uomo.
Bottiglie, sacchetti e altri manufatti in plastica sono senza controllo, la plastica non solo
galleggia oltretutto affonda al contrario del pensiero comune invadendo i fondali e le
superfici marine, portando a una previsione preoccupante: entro il 2050, potremmo
affrontare l'insorgere di vere e proprie "mari di plastica", e i nostri mari potrebbero ospitare
più plastica che pesci.
Le cause dell'inquinamento plastico sono molteplici e complesse.
Secondo il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, circa l'80% della plastica negli
oceani deriva da una gestione insufficiente dei rifiuti a terra.
Questo è dovuto principalmente alla limitata capacità di riciclare e smaltire correttamente i
materiali plastici.
Tra le cause principali vi sono le discariche illegali e mal gestite, lo scarso trattamento
delle acque reflue, l'incuria delle persone sulle spiagge, l'attività industriale e altri fattori.
La plastica presente nei mari è principalmente monouso, rappresentando il 49% del totale dei rifiuti marini.
Tra i manufatti più comuni troviamo tappi, bottiglie, mozziconi di sigaretta, sacchetti e altro
ancora. Questi oggetti rappresentano l'80% della plastica monouso o il 43% del totale dei rifiuti marini.
Ci dovrebbe far riflettere il fatto che, una cannuccia ha esattamente una vita media di 15 secondi pensiamo a quante cannucce vengano distribuite in tutto il mondo un numero
inimmaginabile.
L'Italia è responsabile del 2% della produzione globale con 8 milioni di tonnellate, nel 2017
è uno dei più grandi produttori di manufatti di plastica.
Quella degli imballaggi è la più grande industria italiana della plastica e produce il 42% di tutti i manufatti plastici, gli imballaggi costituiscono 80% dei rifiuti plastici prodotti in Italia, e sono anche prodotti altamente inquinanti data la loro vita breve di circa 6 mesi.
Con la frammentazione delle plastiche in mare le minacce si moltiplicano nel momento in cui le plastiche entrano in mare inizia il processo di frammentazione generando macroplastiche (>5 mm), diventano poi microplastiche 5 mm-0,1 um), ed infine
nanoplastiche (>0,1 um), rendendo impossibile il loro recupero.
La soglia massima tollerabile di inquinamento da microplastica è stata già superata in
diverse zone identificate come “Hotspots” di inquinamento, incluso il Mar Mediterraneo.
Le conseguenze dell'inquinamento plastico sono gravi e diffuse. Gli animali marini
ingeriscono la plastica, causando spesso la morte per fame o lacerazioni interne.
Anche gli esseri umani possono ingerire microplastiche attraverso la catena alimentare, con
conseguenze ancora poco comprese sulla salute.
I principali effetti negativi sono:
Intrappolamento-causa ferite, infezioni, riduzione della mobilità e morte.
Ingestione-causa un'alterazione della normale alimentazione dando un falso senso di sazietà, causando blocchi del tratto digestivo o lesioni interne. Alcuni studi hanno dimostrato che la plastica ingerita porta a impatti sula crescita, risposte immunitarie, sulla riproduzione.
Soffocamento e Inquinamento chimico- Molte sostanze presenti nelle plastiche possono essere rilasciate nell’ambiente, attraversando i tessuti causando effetti di tossicità.
La decomposizione della plastica rilascia sostanze chimiche dannose nell'ambiente
marino, danneggiando l’ecosistema ma ance l'economia come il turismo e la pesca.
Le soluzioni per affrontare questo problema è quello di coinvolgere produttori, consumatori e autorità competenti.
Ridurre il consumo di plastica e promuovere alternative sostenibili è fondamentale.
Il divieto di plastica monouso, come adottato dal Parlamento europeo, è un passo importante in questa direzione. Inoltre, è essenziale promuovere il riciclo e investire in tecnologie per l'estrazione e il riciclo della plastica oceanica.
Ma una delle rivoluzioni più grandi sono la scelta dei singoli ognuno anche di poco può piano piano modificare il suo stile di vita, scegliendo di utilizzare meno prodotti monouso nella propria vita quotidiana o partecipando ad eventi di cleanup organizzati nella propria
città.
Articolo scritto da : Dario Visentini
Sono laureando in scienze ambientali.
Sono attratto della natura, dall'esplorazione, dalla biologia e mi piace trascorrere il tempo in mare!
Grazie allo stand up paddle, di cui sono super appassionato, mi sono avvicinato anche al kayak da mare.
Sono istruttore SUP primo livello e lo scorso anno ho ottenuto il brevetto BC sea kayak award.
Mi piace stare con le persone, sono socievole e molto disponibile.