GREENLAND 550 WHIT OCEAN COCKPIT
Greenland 550 with ocean cockpit
Qualche anno fa avevo provato un Greenland 550 di CS Canoe trovandolo davvero interessante e sfidante come scafo ma meno attraente nella parte del pozzetto, non perché fosse poco ergonomico ma in quanto troppo lontano dall'estetica e dalla mia idea di funzionalità dei tradizionali pozzetti inuit.
Però lo scafo mi piaceva... e dai e dai .. mi sono deciso e ho chiesto a CS Canoe se volevano sviluppare una versione dall'estetica più tradizionale e con qualche disegno / fotografia modificata gli ho proposto l'idea ispirata ai kayak storici e alle tante belle autocostruzioni che si trovano in rete.
L'idea è stata accolta e CS mi ha dato il maschio dello stampo da modificare.
Con qualche difficoltà data la mia poca esperienza con la resina sono comunque riuscito a costruire un nuovo ponte anteriore rialzato per abitabilità dei piedi e dall'estetica (per me) decisamente più appagante. CS ha rifinito poi il tutto e ne ha ottenuto uno stampo professionale.
Ovviamente ho acquistato il primo di questi kayak e l’ho fatto realizzare in kevlar / carbonio vacuum, una bella soluzione in cui CS dimostra tutta la sua eccellenza. Il kayak è davvero leggero, dalla pesata vedo 14,5 kg completo di tappi e il tutto è molto rigido.
Ho finalmente in mano un kayak che sembra uno skin on frame... pur essendo una barca normale con gavoni e skeg.
Il pozzetto piccolo è inclinato e si entra bene, ti sta abbastanza addosso anche se il ponte è 26-27 cm cioè non troppo minimale. Credo questo sia l'optimum tra l'Anas acuta che è molto abitabile (l'Anas ha il ponte da 29 cm) e il Black Pearl che misura 22 o 24 cm a seconda delle versioni LV e HV. Qui sotto un confronto tra Anas e 550.
Dopo 10 anni di esperienza, non lo avrei mai detto, questa conformazione con l’Ocean cockpit è la mia preferita per il surf. E’ controintuitivo ma in realtà trovo più facile gestire imbarchi e sbarchi con un pozzetto piccolo che permette di spingersi tra le onde o verso terra a paraspruzzi lasco (il pozzetto è così piccolo che non entra acqua) e nel caso di ribaltamento sei già pronto per sfilarti.
Tra l’altro la forma tonda a bordi lisci, il ponte dietro bassissimo la mancanza di alette che bloccano le ginocchia, rendono velocissimo sfilarsi, ho fatto diverse prove ed esco più veloce dal 550 che non dai grandi pozzetti keyhole dove devi comunque tirare fuori le gambe una alla volta, provare per credere!
Ovviamente la configurazione “ocean” è apprezzata dagli appassionati di rolling ma credo che anche per l’uso comune, con la giusta preparazione, sia ancora di grande efficacia. Anche questa volta ho scelto prima con gli occhi e col cuore per poi capire la bontà della soluzione.
Buone pagaiate a tutti!
Articolo scritto da: Alessandro Cazzaniga
Alessandro Cazzaniga è "l'inge" esperto entusiasta e precursore del sea kayak italiano.
Classe 1966, milanese di nascita, bergamasco per amore. Nel 2004 si appassiona al kayak da mare e da allora non l’ha più lasciato; alle spalle ha tanti km fatti in tutte le stagioni per raggiungere il mare. Ingegnere chimico in una società inglese si occupa anche di sostenibilità energetica.
Il suo blog è molto apprezzato dagli appassionati di kayak!