DICEMBRE A CAPRAIA
27 DICEMBRE
una fuga inaspettata, bravo Giorgio, ci voleva!
Ormai è sera, manca poco, ci siamo, partiti puntuali da Livorno, mare calmo, tramonto languido, luci lunghe. Il traghetto, scia luminosa nel buio pesto cerca l'isola nascosta in mezzo al mare, fantasma, ombra nella notte. Qualche lucina di pescatori da' il benvenuto, le luci abbaglianti del porto attendono.
La bolla di umido spesso accoglie, impregna aria, terra, noi, è come se piovesse. I sensi tesi, il naso alla ricerca di sentori noti intercetta odori di inverno, legno marcio, pietra bagnata, acqua di porto. Il mare fermo, nero, indifferente, invisibile si rivela con luccichio scuro.
Sbarco veloce, noi, pochi altri, saluti festosi a chi è rimasto nell'eremo, si va di fretta. L'inverno ha svuotato le strade, spento le luci nelle case, l'ultima volta era il caos di fine agosto.
Arrivare, recuperare il tempo passato. Da lontano l'isola è ricordo annebbiato, rifugio, sagoma astratta nella memoria che galleggia lontana su un orizzonte liquido nel vento. Capraia non è isola, è approdo di noi naufraghi, gente estranea, vite con radici aldilà dell'acqua. Usciamo dalla nave per sentirci di nuovo sotto assedio del mare. Mettiamo i piedi a terra, alcuni di noi rinascono, per molti è come non essere mai andati via. C'è chi arriva in pace, chi da saraceno a vendere una faccia non spendibile altrove, chi come esploratore alla ricerca di luoghi e cose che non sa, per poi alla fine ritrovare se' stesso e scomparire. Aggrappati a questo sasso, precari, ingannati dal suo tempo che scorre anomalo, qualcuno vive nell'ansia del ripartire, qualcuno sogna di poterci stare per sempre. Ma a Capraia occorre esserci nati, altrimenti non si sarà mai di qua, ma comparse in un luogo che ha sempre ospitato gente estranea incatenata all'isola.
Guardo verso il paese, lampioni si rincorrono per la salita, il faro spara il segnale nel nero per dire a tutto l'universo : qui Capraia !!! Tutto rientra in pochi secondi al suo posto, gli spazi si comprimono, il divenire prende un ritmo diverso, mentre aria fine sottile, fredda, umida conforta l' anima. Ci siamo, possiamo pensare a sistemarci a casa, poi una pizza con gli amici e domattina penseremo a che fare.
Alla serata piacevole segue una notte di sonno profondo, movimentato da sogni incredibili.
28 DICEMBRE
a breve anche il 2023 Ciao ! Ciao !
non perdiamoci in banalità, oggi il cielo su Capraia ha nuvole pesanti come trattori, passano dense, cariche, chissà dove andranno a scaricare... Nella luce intensa le rocce sono altorilievi di un paesaggio scolpito. I kayak scivolano sull' acqua verde, trasparenze da brivido ovunque, qualche medusa, gabbiani annoiati volteggiano, l'Elba come una sagoma sullo sfondo di un palcoscenico di bellezza antica. È tardi, alle 16,00 siamo ancora allo Zenobito, il colore di Cala Rossa è potente, i contrasti tra rossi cupi e grigi sono arte rustica. Entriamo in porto che fa buio, umidi e felici.
29 DICEMBRE
sempre più agli sgoccioli, si esauriscono i giorni di dicembre.
bella la luce della luna questa notte, il cielo anche stamane resta ingombro di nuvole, giardando lontano si direbbe peggio, noi qui si sta bene. Ieri rotta verso sud, oggi nord, la parte dell'isola più dura, scontrosa, scura, tormentata. Falesie colossali precipitano, lame di arancio, giallo, senape tagliano, pareti bruciate dal fuoco, arrossate dal ferro si arrampicano. Pareti corrono davanti a noi verticali, bucate da grotte, scavate da archi, ferite dalle tante tempeste. La costa ovest si apre davanti a noi e invita alla scoperta. Non abbiamo il tempo per fare il giro dell' isola, i kayak minuscoli spariscono in questa immensità che galleggia su un mare scuro, minaccioso, vecchio, isterico pronto a bastonare a tradimento. In questo tratto di costa ci passo estasiato ma teso, ho dentro il timore di qualcosa che sta per accadere. Forse la visione colossale, o quei colori cupi, sento dentro un senso di mistero, di pericolo incombente come una promessa di sciagura.... chissà!
30 DICEMBRE
anche l' arrivederci sa di addio.
La nave eccola, bianca, alta, posata sull'acqua blu oltremare, schiuma bianca fluorescente ne tradisce il movimento. Al porto famiglie, operai, turisti, affaristi, giovani, vecchi, bambini, chi deve prendere, chi portare qualcosa, chi curiosa e chi ne approfitta per trovare compagnia. Chi sta qui ama contarsi, sentirsi partecipe di una comune scelta col retrogusto di avventura. A Capraia i più sembrano precari, la nave che va e viene forse rassicura, come un messaggero che corre e porta notizie, merci, gente. Non pochi ritirano pacchi forse attesi per Natale, tutti si dileguano in fretta col bottino. La nave ambasciatore del mondo aldilà del mare, molla gli ormeggi, l'acqua ribolle, il bestione si muove, oggi ci riporterà alla nostra vita, quella solita, in attesa dei giorni in cui saremo di nuovo per mare.
The End.
Articolo scritto da:
Antonio Colantuoni
Gran conoscitore ed esperto di sea kayak.
Appassionato di viaggi multi-day in kayak da mare.
23-25 Maggio 2024
SPEDIZIONE IN KAYAK "ALLA SCOPERTA DI CAPRAIA"
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